
Il bisogno di insegnare o imporre qualcosa a qualcuno che è in relazione con noi, è per lo più una necessità personale e non so fino a che punto sia un vero atto di espressione di amore per l’altro.
Dire cosa vogliamo per noi è più sincero e vero e utile.
Dirlo con gentilezza, ancora meglio. Chiedere ciò che desideriamo con gentilezza, parlando di come ci sentiamo.
Non è detto che ci si possa riuscire facilmente se non siamo cresciuti in un ambiente che ha favorito questo tipo di comunicazione ma ci si può arrivare. Ci si inzucca parecchio nel corso dei tentativi.
Poi alla fine penso che nulla ci sia di giusto o sbagliato, nella coppia ci si integra e ci si dissolve in continuazione, quel “solve et coagula” che alla fine conduce a un pianeta nuovo che si crea insieme.
Ciò che disintegra l’amore sono a mio avviso le azioni dell’impuntarsi su questioni di principio, arroccarsi sulla difesa di valori che spesso chi attacca, ha già violato per primo in più modi in capo a se stesso.
Mediamente ciò che più ci fa infiammare appartiene a ferite infantili aperte che nulla hanno a che vedere con la realtà che stiamo vivendo, e per uccidere i colpevoli di secoli fa, devastiamo le nostre relazioni.
Nella coppia la vera sfida è provare amore per noi stessi senza uccidere l’altro, la sfida non è la competizione con la controparte. La sfida è l’inclusione, cui non si è più abituati. Meglio giudicare, si fa meno fatica.
Insomma spesso e volentieri un più bel tacer non fu mai abbastanza.
Si stesse più in silenzio e meno attaccati al cervello e ai cellulari facendo cose insieme, sarebbe tutta un’altra vita.
In questo mandala sto lavorando su Latona, sul cristallo di Fluorite e sulla nascita di Artemide e Apollo.
SaraMaite
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