D’Avenia: fragilità, amore e identità

D’Avenia: fragilità, amore e identità

“Hai avuto quello che volevi dalla vita nonostante tutto?”

“Sì”

“E che cosa volevi?”

“Volevo potermi dire amato. Sentirmi amato sulla Terra.”

E tu, sai amare?

“Ciò che sappiamo amare è ciò che non ci sarà strappato.

Cio che sappiamo amare è la nostra eredità

il resto è scoria.

Cio che sappiamo amare è la nostra storia.”

***

Buongiorno Fratéli e Soréle.

Prendiamoci il tempo. Diamoci qualità… 🥰

Questo monologo sulla #fragilità di D’Avenia è ricchissimo, da #Ulisse all’ #H20 all’ #Amore.

Mi sono presa la licenza di trascriverlo e a tratti, di parafrasarlo.

Buona lettura e buona visione.

“L’unico modo in cui l’umanità ha di nascere e di rinascere sempre, è essere generato”.

E solo quando c’è una relazione c’è un principio che fa nascere nuovo quel nucleo di essere che ci consente quella permanenza nell’esistenza, che non dipende da cose che continuamente ci sfuggono. Finalmente potremo tirare un sospiro di sollievo.

Per questo è importante fare l’appello al mattino a scuola.

Per l’identità.

La natura per gli animali provvede al fatto che tirino fuori corazze, artigli, zanne, per poter sopravvivere nell’ambiente in cui il cucciolo d’animale da subito viene al mondo e deve arrangiarsi.

E perchè il cucciolo d’uomo ci mette così tanto tempo ad arrangiarsi?

Perchè è controevolutivo, mantiene la sua fragilità perchè la sua fragilità obbliga gli altri umani alla cura.

E’ questo che ci differenzia dagli animali, i nostri artigli, le nostre corazze, le nostre zanne… stanno nel cuore e nella mente.

La relazione è dare all’altro ciò di cui l’altro ha bisogno.

Quando bevete un bicchiere d’acqua e vi dissetate, siete entrati in contatto con una relazione. La cosa più semplice: H2O.

Due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, è una relazione.

Ciascuno dà all’altro ciò di cui l’altro ha bisogno.

Ed è solo la relazione che genera e rigenera la persona.

In un’epoca in cui ci illudiamo di poter guadagnare tempo e lottiamo per poter guadagnare il tempo, espressione assurda come se noi non fossimo parte del tempo…

Noi non abbiamo tempo a disposizione, siamo a disposizione del tempo.

L’unica maniera di guadagnare tempo è crescere… e l’unica maniera di crescere è nascere sempre nuovi.”

“Le dee/gli dei non sanno cosa sia la morte –> non sanno cosa significhi amare”

“… ciò che definisce la nostra #vita è ciò che noi sappiamo #amare“.

❤ ❤ ❤

Sono 18 minuti di amore: cliccate il link…

Immagine: le tre età della vita, G. Klimt, dettaglio

#costellazionifamiliari

#relazioni

#klimt

#alessandrodavenia

Attrazione “fatale”, valore personale e incontro dell’altro.

Attrazione “fatale”, valore personale e incontro dell’altro.

“Ciao! piacere di conoscerti!”

“Ciao! piacere mio…”

“Ti va un aperitivo?”

Continuate a vedervi.
Accadono cose, sperimentate l’intimità.
Giocate e – mentre passate tempo insieme – tra un sorriso e l’altro, tra una chiacchierata e una passeggiata,
per un attimo uno dei due inizia a percepire un senso di insicurezza, sale qualche dubbio…
come se non fosse abbastanza ciò che dice, ciò che fa.
In alcuni incontri accade e perdura.
A volte in modo molto potente e porta un certo fastidio, non lo si scorda facilmente, anzi!

“Sono io? E’ l’altro?”
“Lo stiamo facendo insieme?”
“Cosa lo ha scatenato?”

Come si forma questa bolla di sospensione che ci ingabbia?
La dichiari? La tieni per te?

Uno dei due inizia a mettere in dubbio le sue espressioni e gli scambi del dare e ricevere, di più, di meno…
“io così, lei cosà”…

Troppa emotività?
Forse. Forse no.
E se fosse lui? E se fosse lei?

Come mai tanta fragilità all’improvviso?
Siamo sbagliati? Siamo giusti?
Talvolta partono accuse.
Forse si dovrebbe cambiare, per piacere di più.
Dubbi.

“Dovresti essere diversa/o”
“Dovresti comportarti come dico io, così sì che è corretto!”

Anzichè parlare di come ci si sente, si dice all’altro dove sbaglia o si giudica come se si fosse depositari della verità.

Quali pezzi di noi stiamo vedendo e non siamo in grado di riconoscere grazie a questi meccanismi?

Non si sa bene chi abbia dato inizio al “match” sul campo dell’insicurezza e del dubbio e perchè,
ma da quel momento in poi, ciò che può accadere è che in uno dei due o in entrambi,
il riconoscimento del valore personale resti agganciato all’approvazione dell’altra persona.

Risultato?
Un bel tiro alla fune mascherato da innamoramento sconvolgente, struggente!
Che sia un incontro karmico?
“Oh quanto lo amo!”
“Oh sono pazzo di lei!”
“Se solo mi amasse come desidero!”

Un campo morfico di coppia apparentemente inestricabile.
Stiamo in realtà facendo a pugni con i nostri irrisolti personali, che siano di una vita o da più vite poco cambia.
BoOoM!!!

Quel tiro alla fune diventa una modalità speciale per restare agganciati: è “attrazione”, sicuramente.
Un’attrazione che abbaglia.
Pensavo fosse amore e invece era un calesse (Cit.)

Due persone si attraggono per osservare qualcosa insieme, oserei dire SEMPRE.

Spesso lo chiamano “amore”, e a suo modo lo è.

E’ amore: è la ricerca dell’amore per noi stessi attraverso la paura del rifiuto e del giudizio da parte dell’altro.
E’ uno dei motivi per cui si resta impigliati: il giudizio, la paura e il senso di colpa sono il carburante e il motore è il desiderio di riconoscimento.
(Potrei chiedermi: da chi veramente desidero essere riconosciuto da sempre?)

Questa relazione può diventare un vero confronto e non rimanere un paragone costante? Guardiamoci negli occhi.
Se la risposta è SI’ allora si trasforma in una meraviglia.

Imparare ad amare noi stessi e l’altro attraverso l’esperienza del rapporto e amare l’altro così com’è, ringraziandolo, anche se non dovessimo mai più rivederlo, per la grande occasione che ci ha regalato: l’incontro con una nostra fragilità e la cura attraverso il veleno che noi stessi abbiamo fornito.

Tante relazioni resistono nel tempo esclusivamente perchè si insedia l’energia della lotta e del senso di giustizia: “guardami, ascoltami, obbediscimi, decido io per te, ti cambierò…” e sono sorrette prima di tutto dall’ego.
Sono relazioni molto stancanti, sfiniscono e non si molla mai. Mai mollare per primi! Non scherziamo!

Possono trasformarsi in una vera relazione d’amore?
Certo, io credo di sì.
Potenzialmente potrebbero sempre diventarlo.
Poichè in nuce restano incontri d’anima: tutto dipende dalla capacità di ciascuno di noi di uscire dallo schema dell’identificazione e dal volere l’amore dell’altro manifestato nel modo in cui lo desideriamo noi.
Quando quella manifestazione diventa fonte di dolore e tensione continui e non dipende da noi, saper lasciar andare ciò che non è per noi, è importante, non serve vincere, ma accogliere.
Non stiamo facendo una gara.
Bello “stare”.
Bello “lasciare andare”.
Questa forse possiamo considerarla una vittoria: accorgerci della ragnatela tessuta dall’ego!

Posso continuare ad amarti anche se non condividiamo più una relazione.

E se invece desideriamo costruire, lasciar accadere l’amore e restare… si può fare. Insieme con Coraggio.
L’incontro reciproco – per quella che ad oggi dopo tanti anni è la mia esperienza personale e professionale – quello più vero e profondo, risiede nella Presenza, nella volontà e nello scambio, nel desiderio di riconoscersi ed integrarsi.
Stare, affidandosi al silenzio dell’Amore: quello che ci fa sintonizzare attraverso le frequenze del cuore.
Scartando i vecchi schemi cui l’ego si aggrappa, facendo spazio al nuovo dell’avventura dell’esplorazione del NOI.

L’incontro con l’altro/a è il dono più grande che possiamo farci,
anche quando ci si accorge che null’altro è che un fuoco fatuo ricco di informazioni.

Dietro quel bagliore, oltre quello specchio, ci siamo noi e l’incontro con la nostra anima.


… Se poi il bagliore è frutto del brillare dell’incontro di due stelle … StraWOW!!!

🙂

For you, with LOVE

SaraMaite
https://www.facebook.com/sara.girardi.1970/

PS: Se vuoi divulgare questo articolo ti ringrazio!
Sei libero/a di farlo sempre e comunque, citando gentilmente l’origine,
#netiquette

#copyright
#karma

Immagine da Web appartenente ai legittimi proprietari

Ricevere e Dare

Ricevere e Dare

Tutto nella nostra vita ha inizio e si muove attraverso l’equilibrio del dare ricevere: nascere, crescere, diventare adulti…
Fino a che non arriviamo al mondo adulto, riceviamo.
Riceviamo in continuazione ma quasi mai lo vediamo.
Una volta adulti restituiamo al mondo, automaticamente il più delle volte, ciò che ci è stato dato e nemmeno abbiamo visto.

L’essere umano accumula un “debito” lungo tutta la sua infanzia e adolescenza che si trasforma in una sorta di necessità istintiva di restituire, dare, attraverso le relazioni, la famiglia, il lavoro, le nostre scelte di vita.

Devolvere al mondo in ogni momento, ciò che abbiamo ricevuto, ciò che abbiamo “imparato a ricevere”.
Ma abbiamo veramente “imparato a ricevere”?
Il risultato della nostra vita è proporzionato a ciò che abbiamo accettato di ricevere con coscienza.
Se ringrazio incondizionatamente i miei genitori, qualsiasi cosa sia accaduta, se riconosco tutto ciò che ho ricevuto dal mondo intorno a me, scuola, amici, parenti, istituzioni… vedrò tutto restituito.
C’è chi si sente in colpa per il troppo ricevuto, c’è chi è ancora adirato per non aver avuto abbastanza.

Nulla di ciò che ci riguarda è separato, tutto ciò che accogliamo ci accoglie. Tutto ciò che rifiutiamo ci rifiuta.

Tutto ciò che nella vita ci ostacola è lo specchio della nostra carenza d’amore, dei nostri conflitti di accettazione, dalla mancanza di resa di fronte alla vita così com’è stata e così com’è.

Arrendersi è liberarsi, arrendersi è sciogliere e comprendere che il nemico non esiste. O che se esiste, è qualcuno che ha i nostri occhi e conosciamo da sempre.

Dona e ricevi, ricevi e dona in accordo con la Sorgente e l’Abbondanza sarà sempre accanto a te e in te.

SaraMaite ❤️

Se davvero vuoi vivere una vita fragrante…

Se davvero vuoi vivere una vita fragrante…

Osserva, accogli e ama la tua fragilità e inizia a non usarla più come scudo. Quando apri il cuore e la includi, tutto si scioglie e finalmente Vivi.

“Mi do il permesso di contattare il mio coraggio”.

Oggi una meravigliosa sessione,
sul finire, mi ha regalato l’incipit di questa perla di Mogol-Battisti.
I primi tre versi.
Sotto le mie mani, con commozione, qualcuno ha cantato le parole della foto che ho allegato, allo sciogliersi del nodo… ricordandomi questa canzone così efficace nella sua semplicità e chiarezza.

❤️💫❤️
Ogni giorno il mio lavoro mi regala uno scambio di crescita e amore e ogni giorno imparo qualcosa.
Mi auguro di riuscire a restituire tutto questo moltiplicato all’infinito❤️🙌
Grazie grazie grazie 💞

SaraMaite

Anche se…

Anche se…

Quante volte in relazione vengono pronunciate frasi del tipo:

Ti amo “anche *se…”
Ti amo “anche **quando…”

Quanta differenza passa in un cambio di parola!

Quante condizioni!

Senza il bisogno di metterci l'”anche”, sarebbe davvero tutti i giorni Natale…

SaraMaite

Credits immagine: http://www.nanamicowdroy.com

Asciuga la paura

Asciuga la paura

Basterebbe restar nel cuore per lasciar andare ciò che è stato.

La mente intrisa delle acque del mare della paura, connette con i reni senza passare attraverso la purificazione del nostro fuoco interiore. Blocco, tremore, brivido, freddo.

Una volta asciugato l’eccesso la visione si ritrova ferma e centrata, pronta ad allinearsi ai tre plessi e a Vivere connessa a un nuovo Spirito.

Sara Maite

Credits immagine: Aykut Aydogdu

Nazca

Nazca

La visione dall’alto unita al wu wei, “l’affidarsi al flusso della vita”,
è un buon modo a mio avviso per sentirci un po’ più leggeri e un filino meno onnipotenti, abbassando i livelli di tensione e sofferenza.
Poiché sin da piccoli ci viene insegnato il controllo di ogni cosa – onnipotenza – ma non la capacità di consapevolizzare le situazioni e di ascoltare il nostro sentire più profondo.

Si passa un sacco di tempo a guardare a ciò che non si ha più e a ciò che è andato, cercando di riportarlo in vita.
Penso personalmente che la cosa più utile sia passare il giusto tempo a guardare bene dall’alto ciò che ci si sta lasciando alle spalle, per ringraziare ciò che è stato e per esser pronti a un nuovo disegno di vita.

In ogni ambito.
Nessuno escluso.

Www.saramaitegirardi.com

Giocando allo specchio

Giocando allo specchio

Specchi.

Ci siamo guardati/e, ci siamo visti/e, ci siamo accolti/e ci siamo accorti/e del nostro mondo nascosto.
Ci siamo offerti/e e tutti/e si sono offerti/e a noi.
Ci siamo amati e amate profondamente, nudi e senza difese esponendoci con coraggio e cuore.


Ogni corpo parla di chi siamo e di che bambino/a siamo stati/e, parla dell’amore che è servito per guarire le nostre ferite e delle maschere sacrosante che abbiamo costruito e che indossiamo ogni giorno per proteggerci e per farci coraggio.
La maschera passa di genitore in figlio, non ci sono i buoni e i cattivi… ci sono ruoli, ci sono attori e attrici sulla scena di un teatro inconsapevole…
e vedere questo passaggio aiuta ad amare e a riconciliare, per iniziare a vivere in pace e consapevolezza sgretolando le strutture che innescano i sequestri emotivi.

La bellezza, l’umiltà e l’amore innescano un meccanismo di guarigione che illumina ogni cosa e ieri il lavoro che abbiamo condotto insieme è stato un vero e proprio bagno di Luce❤❤❤

“Giocando allo specchio” : 13 giugno… una grande domenica d’amore quella appena trascorsa.
Vorremmo ringraziare ciascuna delle persone che si è fatta il dono di partecipare e che ha regalato se stessa agli altri.
Grazie da parte mia e di Jole, è stata una giornata indimenticabile ❤

Vi ricordiamo che il prossimo passo verso la consapevolezza e l’esplorazione delle maschere lo faremo insieme a Castel San Pietro Terme (BO), lavorando insieme per un intero meraviglioso fine settimana il 9 e 10 ottobre 2021, dove i colori, i sapori e i profumi dell’autunno ci faranno da cornice.

Potete già scriverci per lasciare il vostro interessamento, presto usciremo con la proposta completa. Grazie Grazie Grazie… ❤
Sara 3931159019
Jole 3468492262

SaraMaite

Contattami per sessioni individuali o di gruppo al 3931159019 con messaggio, ti ricontatto!

http://www.saramaitegirardi.com

immagine: foto di gruppo con i partecipanti al seminario del 13/06/2021

Come il vento tra gli alberi

Come il vento tra gli alberi

Osservo che spesso si tende a decidere – forse per semplificazione (?) – che tutto ciò che ancora non è studiato o spiegato non esista.
Nell’età della ragione questo atteggiamento è a mio avviso molto poco razionale.

Questo atteggiamento è frequentemente rivolto ad esempio, alle nostre criticità personali, con una certa ripercussione sui rapporti umani e sulla qualità della vita personale a 360 gradi.

Ciò che di noi non capiamo e che in qualche modo esperiamo come automatismo ci domina, non è che “non esiste”.

Esiste e crea distorsioni continue, più o meno ampie.

Come ce ne accorgiamo?
Esattamente come quando ci accorgiamo del vento: muove e sposta foglie, abiti, rinfresca il viso o ci sferza con violenza, anche se non si vede.

Così accade con ciò che di noi non vediamo o non vogliamo vedere: ne osserviamo gli effetti intorno a noi.

Serve coraggio e molto, molto amore.

❤

Sara

Professionista con partita iva ex legge 4/2013

Contattami per una seduta on line al 3931159019
(in periodo covid e anche se abiti lontano)
o per organizzare team work e seminari

Credits immagine: “dreamstime”