Osserva, accogli e ama la tua fragilità e inizia a non usarla più come scudo. Quando apri il cuore e la includi, tutto si scioglie e finalmente Vivi.
“Mi do il permesso di contattare il mio coraggio”.
Oggi una meravigliosa sessione, sul finire, mi ha regalato l’incipit di questa perla di Mogol-Battisti. I primi tre versi. Sotto le mie mani, con commozione, qualcuno ha cantato le parole della foto che ho allegato, allo sciogliersi del nodo… ricordandomi questa canzone così efficace nella sua semplicità e chiarezza.
❤️💫❤️ Ogni giorno il mio lavoro mi regala uno scambio di crescita e amore e ogni giorno imparo qualcosa. Mi auguro di riuscire a restituire tutto questo moltiplicato all’infinito❤️🙌 Grazie grazie grazie 💞
Basterebbe restar nel cuore per lasciar andare ciò che è stato.
La mente intrisa delle acque del mare della paura, connette con i reni senza passare attraverso la purificazione del nostro fuoco interiore. Blocco, tremore, brivido, freddo.
Una volta asciugato l’eccesso la visione si ritrova ferma e centrata, pronta ad allinearsi ai tre plessi e a Vivere connessa a un nuovo Spirito.
La visione dall’alto unita al wu wei, “l’affidarsi al flusso della vita”, è un buon modo a mio avviso per sentirci un po’ più leggeri e un filino meno onnipotenti, abbassando i livelli di tensione e sofferenza. Poiché sin da piccoli ci viene insegnato il controllo di ogni cosa – onnipotenza – ma non la capacità di consapevolizzare le situazioni e di ascoltare il nostro sentire più profondo.
Si passa un sacco di tempo a guardare a ciò che non si ha più e a ciò che è andato, cercando di riportarlo in vita. Penso personalmente che la cosa più utile sia passare il giusto tempo a guardare bene dall’alto ciò che ci si sta lasciando alle spalle, per ringraziare ciò che è stato e per esser pronti a un nuovo disegno di vita.
Ci siamo guardati/e, ci siamo visti/e, ci siamo accolti/e ci siamo accorti/e del nostro mondo nascosto. Ci siamo offerti/e e tutti/e si sono offerti/e a noi. Ci siamo amati e amate profondamente, nudi e senza difese esponendoci con coraggio e cuore.
Ogni corpo parla di chi siamo e di che bambino/a siamo stati/e, parla dell’amore che è servito per guarire le nostre ferite e delle maschere sacrosante che abbiamo costruito e che indossiamo ogni giorno per proteggerci e per farci coraggio. La maschera passa di genitore in figlio, non ci sono i buoni e i cattivi… ci sono ruoli, ci sono attori e attrici sulla scena di un teatro inconsapevole… e vedere questo passaggio aiuta ad amare e a riconciliare, per iniziare a vivere in pace e consapevolezza sgretolando le strutture che innescano i sequestri emotivi.
La bellezza, l’umiltà e l’amore innescano un meccanismo di guarigione che illumina ogni cosa e ieri il lavoro che abbiamo condotto insieme è stato un vero e proprio bagno di Luce
“Giocando allo specchio” : 13 giugno… una grande domenica d’amore quella appena trascorsa. Vorremmo ringraziare ciascuna delle persone che si è fatta il dono di partecipare e che ha regalato se stessa agli altri. Grazie da parte mia e di Jole, è stata una giornata indimenticabile
Vi ricordiamo che il prossimo passo verso la consapevolezza e l’esplorazione delle maschere lo faremo insieme a Castel San Pietro Terme (BO), lavorando insieme per un intero meraviglioso fine settimana il 9 e 10 ottobre 2021, dove i colori, i sapori e i profumi dell’autunno ci faranno da cornice.
Potete già scriverci per lasciare il vostro interessamento, presto usciremo con la proposta completa. Grazie Grazie Grazie… Sara 3931159019 Jole 3468492262
SaraMaite
Contattami per sessioni individuali o di gruppo al 3931159019 con messaggio, ti ricontatto!
Osservo che spesso si tende a decidere – forse per semplificazione (?) – che tutto ciò che ancora non è studiato o spiegato non esista. Nell’età della ragione questo atteggiamento è a mio avviso molto poco razionale.
Questo atteggiamento è frequentemente rivolto ad esempio, alle nostre criticità personali, con una certa ripercussione sui rapporti umani e sulla qualità della vita personale a 360 gradi.
Ciò che di noi non capiamo e che in qualche modo esperiamo come automatismo ci domina, non è che “non esiste”.
Esiste e crea distorsioni continue, più o meno ampie.
Come ce ne accorgiamo? Esattamente come quando ci accorgiamo del vento: muove e sposta foglie, abiti, rinfresca il viso o ci sferza con violenza, anche se non si vede.
Così accade con ciò che di noi non vediamo o non vogliamo vedere: ne osserviamo gli effetti intorno a noi.